Le Carceri Italiane

...Le Carceri Italiane

Ogni anno, verso il caldo Agosto e al culmine dell’Estate, i mass-media italiani puntano l’attenzione sulla condizione dei penitenziari della Repubblica. Si denuncia così l’abbandono tecnico, strutturale e di costume in cui versano le nostre carceri. I più agguerriti nel reclamare condizioni più umane delle carceri sono i politici e i giornalisti che fanno capo al Partito Radicale. Marco Pannella, segretario dei Radicali, ha più volte manifestato in piazza e si è recluso con altri praticando lo sciopero della fame: ha chiesto grazie e indulti per gli internati al Presidente della Repubblica di turno.
Le voci delle condizioni disumane delle carceri italiane sono approdate fin nella Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. E l’Unione Europea ha spesso sanzionato la nostra Repubblica per non aver superato ancora una volta pratiche e condizioni penitenziarie di carattere medievale.
Alcune carceri, infatti, sono strutture (conventi o eremi) costruite nel Medio Evo (come la casa circondariale di Siena e quella di Palermo, ecc.) e hanno celle anguste ed umide, che spesso ospitano più internati di quanto possono contenere (sovraffollamento). Le prigioni non ricevono una giusta manutenzione, sono sporche e risentono in modo estremo del caldo e del freddo delle stagioni. Molti carcerati soffrono di disturbi psichici e vedono il processo di rieducazione come un incubo. Poi, ci sono i tossicodipendenti e i malati gravi, che spesso tentano il suicidio. Ma la condizione più grave è quella dei detenuti stranieri che non riescono a comunicare né con gli agenti della Polizia Penitenziaria (secondini), né col mondo esterno (avvocati, giudici e le stesse famiglie all’estero).
Però, negli ultimi 15 anni, c’è stato un vero e proprio peggioramento delle condizioni dei penitenziari non solo per i detenuti, ma anche per le guardie, che svolgono il loro servizio quotidianamente. Con l’internamento di magrebini (tunisini, marocchini, algerini, nord africani, ecc., venuti sulla Penisola coi barconi…) e delinquenti dell’Est europeo e non, si è avuto uno scadimento della disciplina e del costume che venivano adottati prima nei penitenziari. I secondini sono esposti a stress continui durante il giorno e non riescono a mantenere l’ordine e persino il decoro nelle varie sezioni delle carceri. Molti di loro che intervengono per sedare risse, vengono apostrofati con termini indicibili, vengono ricoperti di sputo, e se non fanno attenzione, aggrediti in gruppo dai carcerati. Spesso, i direttori delle case circondariali non seguono la linea dura degli ispettori e appuntati della Penitenziaria, causando così il sopravvento dei detenuti verso le guardie. Quest’ultime stanno ricorrendo a forme di protesta di massa come andare in licenza per malattia e persino facendosi riformare per malattia mentale contratta sul posto di lavoro.
Dunque, la situazione delle carceri è un’emergenza prioritaria che deve essere risolta subito con una seria riforma del Ministero di Grazia e Giustizia e deve comparire come l’elemento da correggere sul tavolo del Presidente della Repubblica ogni giorno.

Vincenzo Benincasa dalle MEDITAZIONI SOCIALI

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Le Carceri Italiane

 

 

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