EUROPA SI EUROPA NO COL PRESIDENTE BIS

...EUROPA SI EUROPA NO COL PRESIDENTE BIS

La buonanima del prof. Gargione, primo divulgatore del Presidenzialismo in Italia, aveva, malgrado i suoi tanti limiti, delle idee nette e chiare su come doveva essere riformata questa nostra Repubblica, messa a posticcio in un’Europa non proprio tanto unita. Parlava per ore intere a passeggio sul Corso Vittorio Emanuele di Salerno città e non si limitava solo a parlare, anzi scriveva e pubblicava libricini venduti allegramente sulle bancarelle delle sagre di paese. Era molto conosciuto negli ambienti politici della Campania, a volte anche tradito, vilipeso e derubato di idee e persino di soldi. Questo Blog come la Scienza del Buon Governo sono stati messi in rete seguendo le sue linee, e dopo la sua dipartita ho deciso quale webmaster di portare avanti le sue idee, anche se mi discosto in parte dalle sue convinzioni sulla comunità europea. Il Gargione sosteneva che l’Europa Unita e la divisa dell’euro erano tanti guai per noi italiani e l’unico modo per superare la crisi economica perenne era riprendere la sovranità monetaria, cioè il ritorno all’emissione della propria moneta che è la lira. Io, invece, sostengo che l’Europa potrebbe aver senso con una sburocratizzazione massiccia su tutti i settori controllati dai vari ministeri e l’abolizione definitiva delle Regioni italiane (attualmente l’Italia è un peso morto sia per Bruxelles che per il Patto Atlantico-NATO). Da qui potete accedere a tutti i suoi scritti sull’argomento; basta scrivere la parola del tema cercato nella casella cerca posta sia sopra che sotto il Blog.
La procedura e lo sbattimento attraverso cui è stato rieletto di nuovo Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica Italiana, hanno messo in risalto i limiti e il caos previsti dal prof. Gargione. In Tv e su tutti i mass-media abbiamo assistito ai danni di parola e di pensiero della partitocrazia che si scorna pure negli stessi raggruppamenti politici, corruzione e clientelismo spietati in tutte le Regioni in cui è suddivisa la Penisola, instabilità (politica, sanitaria, finanziaria-economica, sociale, morale, ecc.) in tutti i settori aggravata dalla pandemia Covid-19, confusioni di ruoli e responsabilità da chi proferisce parola dagli scranni del Parlamento. La prima a ribellarsi di questo andazzo è Giorgia Meloni, la segretaria di Fratelli d’Italia, l’unico partito rimasto a Destra in questi tempi. Ha urlato che in Italia ci vuole il Presidenzialismo e l’elezione del Presidente della Repubblica direttamente dal popolo. Gargione, però, divideva le due funzioni dei Presidenti, quello della Repubblica (Capo dello Stato) e quello del Consiglio dei Ministri (Capo del Governo), eletti sempre dal popolo alle urna, e non con vagheggi da teatro di gruppi parlamentari a briglia sciolta a Montecitorio.

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