Quando non ci sono i soldi, è meglio risparmiare – “Minimalismo”

...Quando non ci sono i soldi, è meglio risparmiare – “Minimalismo”

Nella pittura quando non ci sono i mezzi e le risorse per usare tutti i colori e le sfumature per rappresentare la realtà, si usano piccoli tocchi decisi e pochi fronzoli per veicolare al pubblico un messaggio forte e concreto. Molti critici d’arte moderni parlano di questa corrente stilistica col termine di “Minimalismo”. Termine che fa storcere il naso agli amatori della pittura rinascimentale, che comprano opere senza badare a spese, perché godono nel circondarsi in un’orgia di colori. Il “Minimalismo” non è proprio da considerarsi una corrente stilistica, è, invece, il ragionamento pacato di chi fa i conti con la realtà, ma non desiste affatto nel suo intento di produrre messaggi potenti. E’ un concetto di logica matematica, che è pure alla base dell’informatica, che serve a usare a pieno le poche risorse che si hanno senza scadere nell’irrazionalità e nella scarsezza. Ebbene, questo concetto moderno deve essere categoricamente applicato alla politica, soprattutto agli occhi di questa ventennale crisi economico-finanziaria-morale-sociale-valoriale. Non si può ancora una volta aprire cantieri faraonici che non verranno mai portati a termine, non si può indire concorsoni pubblici per assumere ipotetiche centinaia di migliaia di persone, non si può promettere al popolo più servizi e welfare, ecc., quando nelle casse dello Stato non c’è più un euro, e anzi ci sono debiti verso l’interno e l’esterno. Il “Minimalismo” è un must in questa era dell’informatica che va oltre i computers e gli smartphones, perché i colori sulla tavolozza sono pochi e dovremo rendere tutte le sfumature miscelando solo il giallo, il blu e il rosso… Non si può ancora tollerare che si rubi (corruzione e concussione) a piene mani alle spalle dell’ingenuità dei cittadini e dei contribuenti. Non si può ancora buttare fumo negli occhi a generazioni di giovani, che disperati non hanno altro che la speranza di emigrare verso lidi più fortunati. Non si può più ingannare l’elettorato per propri tornaconti personali e le promesse, le belle parole, le frottole, vengano risparmiate per la possibile difesa di fronte a un prossimo Tribunale del Popolo. La sopportazione è arrivata al culmine e già ci sono state iniziative popolari (raduni di piazze, M5S???, Forconi, scioperi, ecc.) che avrebbero dovuto redarguire i nostri governanti, burocrati, tecnocrati, europeisti, filo atlantisti, globalisti, schiavi anche loro del sistema del capitalismo occidentale, che si ciba voracemente dell’orgia di colori e sfumature.
Il “Minimalismo” dia il coraggio a un nuovo possibile governo di sopperire alla mancanza di etica, morale e giustizia sociale del passato, che venga incontro ai bisogni contingenti della gente, che operi per il bene comune e sconfigga definitivamente lo spreco e l’abominio.

Vincenzo Benincasa dalle MEDITAZIONI SOCIALI

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Quando non ci sono i soldi, è meglio risparmiare -

 

 

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