PRIMO ARTICOLO DELLA SPERANZA DELL’ANNO 2021

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Ci siamo buttati dietro con botti e gesti scaramantici, chiusi nelle proprie case come degli appestati del XIV secolo con i prossimi più intimi, un anno bisesto, anno bestia, anno funesto. Abbiamo ancora la speranza, che sarà sempre l’ultima a morire, che il ’21 sia l’anno della svolta, della rivalsa, del superamento di questa immane tragedia globale-globalista. Il Covid, preso all’inizio sotto gamba dalle autorità cinesi, ha creato un danno mortale, non solo inteso nel vero senso della parola, ma all’economia e alla mente di chi pure è riuscito a sopravvivervi. Gli uomini e le donne, fino al suo avvento nei nostri letti, erano abituati alla routine del giorno di lavoro, la sera del divertimento, la notte di passione e di riposo. Ora non capiscono più niente, non discernono più cosa sia lecito e illecito fare; c’è una vasta paura da contagio che attanaglia tutti, grandi e piccoli, nella loro pure seppur innocenza (hanno perso un anno di studi a scuola). Siamo tutti ostaggi di un terrore molto contingente, ma anche mediatico sui rischi di morte di questa infezione polmonare, che sembra una semplice influenza, ma che in poche ore non lascia più fiato e ricetto. Si è perso un anno di lavoro, un anno di fatturato e guadagno per tutte le attività produttive, da quelle più piccole a quelle industriali, e finanche statali. Non ci sono più soldi per mantenere tutti nelle famiglie, non ci sono soldi da spendere anche limitati fortemente nelle libertà per evitare possibili assembramenti nelle strade, nelle piazze e nei centri commerciali. Si spera negli aiuti sovranazionali (Europa?) che appianino un po’ le cose, ma prendere altri soldi con l’interesse (Recovery Fund?), che più o meno, dopo dovranno pagare i soliti poveri contribuenti, che hanno investito con sacrifici negli anni nel mattone (immobili, case, negozi, ecc.), non aiuta di certo il tessuto produttivo. Anzi va a distruggere l’imprenditoria che finora, anche in tempi di pace, si è sorretta con l’acqua di rose con un turismo, un tempo volano, ora croce. La bolla immobiliare esplosa dal 2008 (grande crisi finanziaria mondiale) ha fatto abbattere le valutazioni delle mura, ha diminuito gli interessi sui capitali in banca in obbligazioni, titoli di Stato, bot, ecc., e ora chi si riteneva un benestante, che tirava a campare con cedole semestrali, fitti e pigioni, deve svendere tutto per poter sopravvivere dignitosamente, anche non vedendo la luce in fondo al tunnel in attività commerciali o in quelle annesse. Anche i ricchi piangono miseria, ma il punto è chi ne fa le spese sono sempre quelli che non hanno protezioni giuste nelle stanze dei bottoni. A dirla tutta c’è pure una politica truffaldina che va oltre il ragioniere che si finge avvocato e va nei tribunali a intrallazzare per spillare anche quei quattro soldi rimasti ai malcapitati, c’è una politica che va pur nelle istituzioni con prese di posizione agli occhi di tutti sui media delle tv, giornali e internet… e qualcosa deve per forza cambiare con questo anno nuovo.
Molti analisti sostengono che questa crisi sanitaria, morale, economica si protrarrà ancora per un altro anno, fin quando le case farmaceutiche non perfezioneranno ancora un’altra volta le miliardi di dosi del vaccino da iniettare in sempre maggior numero di persone della popolazione mondiale. Nelle sedi opportune si sta discutendo se rendere il vaccino obbligatorio per tutti e sottoporre chi nega il consenso al trattamento sanitario obbligatorio (TSO). E così si verificheranno altri disordini di piazza nelle città e metropoli di tutto il mondo come hanno fatto i Gilets Gialli in Francia, gli Arancioni e No Vax con populisti e antisistema in Italia, fronde della Destra in Austria, Grecia, Spagna (indignatos?), Inghilterra (Brexit?), USA (Trump e le frodi elettorali dei Dem?), Cina? e chi più???
Bene. Buon anno a tutti!

Vincenzo Benincasa dalle MEDITAZIONI SOCIALI

Autografo
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