IL LAVORO NEL TEMPO DEL COVID

...IL LAVORO NEL TEMPO DEL COVID

Sono più di due anni che stiamo combattendo strenuamente contro il mostro del Coronavirus cinese. In tutto il Mondo non so quanti sono venuti meno non solo per l’infezione mortale ma anche per qualche distrazione da panico di chi soccorre. In Italia la situazione sembra ancor peggiore visti i metodi, le tecniche e i comandi puerili di una politica che arranca ad avere decisioni nette. Già al tempo delle sfilate da pompe funebri dei carri dell’esercito con su bare degli appestati defunti per quel di Bergamo, si prevedeva un arresto sociale, economico, industriale senza precedenti nella storia della Repubblica italiana. Sono aumentati i senza lavoro, i disoccupati insomma che devono tornare o rimanere a casa dei genitori per chi ce l’ha, gli inoccupati quelli che avevano un lavoro o una rendita anche a nero non sanno più come protestare nelle file dei sindacati e anche dei no-vax. Nelle piazze c’è un continuo movimento anti casta, anti politica, anti vaccino, anti tutto che non si placa come prima in un pub tra fumo, birre e belle donnine compiacenti. Sono aumentati i poveri, le risorse risparmiate negli anni sono finite per mangiare e per sopravvivere manco per vivere. Aziende, industrie, attività commerciali chiudono i battenti sia a causa di brogli e malefatte criminali sia per il fatto che non si fattura come prima né si può lavorare a pieno regime come prima del Covid. L’emergenza più che sanitaria come vogliono farci credere è di natura lavorativa. Senza lavoro retribuito si è nella miseria e aumentano atti criminali verso i cittadini e le istituzioni. Il discorso vale pure per chi è occupato magari pure statale, in quanto la paga mensile è diventata paghetta nei confronti dei salari dei lavoratori del resto d’Europa. La prima, la seconda, la terza e pure la quarta dose del vaccino ha creato gravi danni ai lavoratori non solo nella pratica ma anche nel cervello. Sono impauriti, sono smarriti e in confusione sia per l’inoculazione ormai obbligatoria per tutti e non solo per loro, sia per il fatto che anche dopo il vaccino si può morire per tante cause e pure dello stesso Covid. E ora c’è il green pass, anche super green pass, per viaggiare coi treni, coi bus, per entrare in un locale per una pizza, una birra e anche per un semplice caffè.
E per l’anno che verrà si sta andando proprio verso un regime di dittatura sanitaria, in cui a decidere della vita o morte dei cittadini e dei lavoratori sono i dottori con ambulanze con tanto di infermieri al seguito scortati dalle forze dell’ordine. E si parla solo di Covid, non c’è lavoro, i soldi per vivere sono finiti e siamo ritornati tutti contro tutti come alla fine di una guerra civile; solo un miracolo ci può salvare!!!

Vincenzo Benincasa dalle MEDITAZIONI SOCIALI

Autografo
IL LAVORO NEL TEMPO DEL COVID

 

 

Gruppo Facebook del Movimento Presidenzialista

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