Possibile rafforzamento UE?

...Possibile rafforzamento UE?

Con l‘elezione a Presidente della Repubblica Francese del giovane Macron si auspica un rafforzamento dell‘asse franco-tedesco che conduce l‘Unione Europea. Macron, supportato dai poteri forti del sistema bancario internazionale, vuole contrastare i populismi che vogliono la fine dell‘Euro e il ritorno alle divise monetarie nazionali. Ebbene, a nostro avviso, negli ultimi 16 anni, dall‘entrata in vigore dell‘Euro, si sono susseguite crisi finanziare non meglio specificate che a tutt‘oggi non fanno vedere la luce in fondo al tunnel. Politiche di lacrime e sangue sono gravate e gravano sulla classe più debole della popolazione, su quelli che tirano a campare con salari al di sotto dei mille euro mensili. Se si vuole rafforzare l‘UE, si deve tutelare quella parte di contribuenti, che sono la maggioranza, che stanno tirando le cinghie da decenni. Molti di questi hanno perso il lavoro a causa del taglio degli esuberi e fallimenti di aziende di un certo prestigio. Molti di questi ritornano a casa dei genitori, alcuni dei quali vivono ancora con pensioni di reversibilità dei coniugi. Verso questi ultimi lo Stato Italiano, anziché proporre dei piani di aiuto, propone addirittura di tagliare i fondi assistenziali come, per esempio, abolire la pensione di reversibilità delle vedove. Già, la reversibilità è esigua, e con 600 euro al mese sfido chiunque a mantenere una casa di proprietà (si deve svendere dopo anni di sacrificio per acquistarla?) e figli a carico che ritornano a casa di mamma dopo divorzi e perdita del lavoro. L‘UE dovrebbe essere sensibile a queste problematiche e indurre gli Stati membri ad adottare politiche di assistenzialismo con sgravi fiscali e aumento delle pensioni a soglie che consentono la vivibilità. Altrimenti l‘UE è un fallimento e, quindi, hanno ragione i populismi nazionali che avallano lo scioglimento dell‘Unione. Il Macron, ancor prima della salita all‘Eliseo, è già contestato nelle strade e piazze di Parigi dallo zoccolo duro della sinistra francese, che è più interessato dalle problematiche sopra indicate.
Poi, c‘è la questione epocale dell‘immigrazione incontrastata sulle coste italiane e anche verso i confini orientali dell‘Europa. Milioni di migranti, di identità sconosciute, non possono essere integrati se manca il lavoro agli stessi cittadini dell‘UE. Stati come l‘Italia, con grande deficit e debito pubblico, non possono sostenere da soli le spese per il sostentamento di masse sempre crescenti di individui che non parlano manco la lingua italiana. Tutto questo il Macron e il nuovo asse franco-tedesco devono tenerlo bene a mente, a meno che non si voglia tornare alla miseria del secondo dopoguerra e si buttano, così, nel wc anni e anni di battaglie e conquiste sociali.

Vincenzo Benincasa dalle MEDITAZIONI SOCIALI

Autografo
UE

 

 

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