COSA BOLLE IN PENTOLA NEL MEDIO ED ESTREMO ORIENTE NEL 2020

...COSA BOLLE IN PENTOLA NEL MEDIO ED ESTREMO ORIENTE NEL 2020

Il Medio e anche Estremo Oriente è un pentolone che bolle e che straripa dal coperchio. E’ più di un secolo che gli ex Stati del grande Impero Ottomano, l’Impero di Bisanzio, sono in rivolta dentro i propri confini e guardano i vicini con sospetto e odio. La Turchia, alcuni anni prima della Grande Guerra (1910-11), perse il controllo della Libia anche per mano del Regno d’Italia. Poi perse il controllo sulla Tunisia, Marocco, Algeria, Egitto, Palestina, il Medio Oriente, che ha visto sempre il contendersi di legittimità e prestigio tra il Libano, la Siria, l’Iraq, l’Iran e la patria spirituale dell’Islam che è l’Arabia Saudita. Rivoluzioni socialiste, popolari, per la fame e per la vita, hanno interessato tutti i Paesi di lingua araba nell’ultimo secolo e negli ultimi anni hanno prodotto un’emigrazione senza precedenti in Italia e in Europa. E nonostante questi Stati provenissero tutti da un unico Impero, si sono fatti la guerra a vicenda spronati anche dalle diverse intelligence delle super potenze coloniali quali gli USA, la Francia, il Regno Unito, e un tempo pure il Regno d’Italia (1910-11 e Prima Guerra Mondiale nel 1914-18) e la Germania del III Reich (Seconda Guerra Mondiale nel 1939-45). Oggi, però, si affacciano sulla scena della geopolitica internazionale le nuove potenze nucleari quali la Russia di Putin, che certamente non è proprio come Stalin, e la Cina super socialista che macina denaro, potere e giorno dopo giorno aggredisce il mercato globalizzato coi propri prodotti e servizi. La Russia e la Cina sono alleati, e fanno gli interessi nel Medio Oriente (Siria, Iran, ecc.) di chi è costantemente minacciato dalla preponderante forza degli Stati Uniti d’America del Presidentissimo Donald Trump. La decisione di pochi giorni fa da parte del Pentagono di ammazzare l’influente Generale della Repubblica Islamica (Iran) sul suolo iracheno ha scatenato delle reazioni a catena che possono volgere ben presto a un conflitto con armi nucleari. Anche le continue pressioni della Nato, del Patto Atlantico, nei mari e confini del Baltico, nel Donbass, in Ucraina, stanno facendo perdere la pazienza e la calma non solo alle diplomazie russe, ma anche a quelle cinesi. Trump, uomo di Stato, che sa il fatto suo nella politica interna, che sa creare nuovi posti di lavoro per gli americani, che sa far alzare l’indice dei profitti nel New York Stock Exchange, l’uomo dell’America First, dovrebbe in politica estera fare un passo indietro per evitare lo scoppio della Terza Guerra Mondiale, che prima di decretare la fine del nostro Mondo, farà patire fame e sofferenze a Paesi, che hanno poca capacità di difesa o nessuna come l’Italia. Infatti, il nostro Paese, la nostra indifesa Repubblica ospita dal Dopoguerra delle testate nucleari strategiche per il Mediterraneo, testate aggiornate negli anni dal comando Usa. In caso di conflitto nucleare la nostra Penisola sarà sicuramente bombardata per ritorsione e per effetto di cose imprescindibili il popolo italiano sarà senza colpe alcune annientato. L’Italia, con tutto il suo patrimonio artistico e culturale, culla della civiltà occidentale, sarà il primo bersaglio di ordigni atomici. La politica della Repubblica delle due facce, dei due pesi, delle due misure, delle scelte multiple, del “no, non si può fare, ma se vieni qui dietro, vediamo che si può fare”, dei furbetti, dei corrotti, dei voltagabbana, dei cambia facce che lucrano sulle masse deboli, ha avuto tutto il tempo per tessere una politica estera unitaria, di Governo in Governo, che rispettasse almeno la memoria dei Padri Fondatori della Costituzione del ’48, in cui in un articolo avevano messo nero su bianco sul fatto che la nuova Repubblica Italiana ripudiava a priori qualsiasi guerra e aggressione a Stato sovrano. Invece, il nostro esercito è stato coinvolto negli anni, a partire del Dopoguerra, a false missioni di pace, a missioni al fianco degli alleati della Nato, in cui certamente si sparavano colpi veri. I nostri soldati sono stati impiegati nel Nord Africa, tra la Libia e l’Egitto, a Beirut, nel Libano, nei Paesi slavi, in Afganistan, in Iran, ecc. e forse anche come mercenari in scenari esotici nel resto del Mondo… e l’industria bellica italiana ha costruito armi e navi da guerra con le quali molti Paesi si sono fronteggiati, e voglio ricordare il cruento conflitto scoppiato tra l’Iran e l’Iraq, seguito dall’aggressione americana nel Golfo Persico prima con Bush padre e poi con i Presidenti successivi fino ai giorni nostri, ancora il Libano, lo Yemen martoriato dall’Arabia Saudita, e ancora ed altro ancora. Ma questi erano conflitti combattuti dalle truppe a terra, dai carri armati, dalle navi e dai sommergibili, dalle aviazioni; invece, con l’uccisione del Generalissimo della Repubblica Islamica si apre un sipario fatto di minacce apocalittiche, di minacce di fine del Mondo che vanno al di là delle minacce di cellule terroristiche, sono minacce di genocidio, di sterminio di interi popoli inermi.

Vincenzo Benincasa dalle MEDITAZIONI SOCIALI

Autografo
COSA BOLLE IN PENTOLA NEL MEDIO ED ESTREMO ORIENTE NEL 2020

 

 

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