ALENDI RUMORES

...ALENDI RUMORES

“Insita hominibus libidine alendi de industria rumores”
«Innata negli uomini è la tendenza ad alimentare voci incerte» TITO LIVIO, storico romano.
E’ comune tra gli uomini parlarsi da dietro, raccontare con tanta propria fantasia quello che si è ascoltato, arricchire con aneddoti inventati un fatto o evento accaduto. E oggi si fa afferrare per pazzo criminale chi si reca in farmacia per dei semplici tranquillanti…

Ho diffuso sui social network questo aforisma latino per porre l’attenzione su un brutto malcostume antico tra gli uomini come la notte dei tempi.
Nell’antica Roma si lavorava duro e ognuno, dal nobile patrizio all’uomo libero, dal soldato allo schiavo, aveva una mansione da svolgere durante il giorno. I fannulloni dediti alle chiacchiere erano pochissimi. Anche le donne erano sempre impegnate nei lavori della Domus. Matrone e serve, sebbene inclini al pettegolezzo, avevano poco tempo per discorrere dei fatti altrui. Ma nonostante ciò, in quei momenti di tempo libero trascorsi all’ombra delle colonne e dei porticati, gli antichi ardevano dal desiderio di parlare contro chi non era presente. E allora come oggi si calunnia, si ingiuria e si diffama chi ci è antipatico e visto come nemico negli affari, nel lavoro, nella politica e persino rivale in amore. Si parte da una notizia negativa che lo riguarda per costruire fantasiosamente un’infamia sempre più scandalosa da far rimbalzare di bocca in bocca. Si mettono in giro false voci sulla sua condotta morale e sulla sua credibilità fino a creargli guai con la Giustizia. Molti calunniati, seppur onesti e innocenti, hanno perso negli anni i diritti civili, hanno perso il lavoro, hanno perso influenze ed amicizie, sono stati cacciati dalle stesse famiglie, sono stati rinchiusi indebitamente in carceri e manicomi. Questo malcostume si è radicato soprattutto nei piccoli paesi di provincia del Meridione, dove le malelingue sanno tutto di tutti e si parla e si straparla alle spalle per ledere la reputazione altrui.
La calunnia è stata il primo peccato mortale nell’antico Israele proprio contro Dio. Infatti, il termine Satana deriva dall’ebraico che vuol dire proprio calunnia. Lucifero, l’angelo più bello delle sfere celesti che portava la luce e cantava le lodi al Signore, si ribellò al Creatore, lo volle superare e nell’intenzione di farlo lo calunniò tra gli uomini. Lucifero fu maledetto e cacciato nell’Inferno.
L’ingiuria, la calunnia e la diffamazione sono oggi reati contemplati dal Codice Penale della Repubblica Italiana e delitti considerati nella maggioranza dei Paesi civili nel resto del Mondo. Quali reati penali, in base alla gravità del caso, hanno delle pene imposte nei Tribunali che vanno dal semplice risarcimento pecuniario dei danni in sede civile fino alla reclusione per diversi anni. Ma nonostante ciò, si calunnia in pubblico, nelle manifestazioni e cortei, in televisione, su internet e sui giornali il proprio avversario politico e si mette in moto la sempreverde macchina del fango contro una fazione e i suoi candidati per far perdere il sostegno e i voti tra gli elettori. E gli italiani, piccoli piccoli, biliosi, divisi in odi tribali, che si contendono primitivamente il primato su un gruppo e sulle donne, si fanno la guerra, si sfregiano a vicenda anche nello stesso partito politico.

Vincenzo Benincasa dalle MEDITAZIONI SOCIALI

Autografo
ALENDI RUMORES

 

 

Gruppo Facebook del Movimento Presidenzialista

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