La Rivoluzione post Giacobina

...La Rivoluzione post Giacobina

Dal momento che scrivo sono circa 4 settimane che in Francia centinaia e centinaia di migliaia di lavoratori, pensionati, studenti e disoccupati manifestano violentemente contro il Presidente della Repubblica Macron e un governo dichiaratamente per l’elite e un potere UE affamatore di popoli. Tutti quanti indossano dei gilet gialli, quelli che l’UE fa indossare a tutti quelli che guidano, quando si fermano sulle strade per incidenti ed avarie. I mass-media nostrani ed europei, dal primo sabato, hanno subito bollato la rivolta come uno scontento generale per il rincaro dei carburanti. Hanno minimizzato l’accaduto sia sulla carta stampata che nei telegiornali, dedicandoci, appunto, poche righe e pochi minuti. Invece, il popolo francese, tutto unito, ha lanciato un messaggio forte a tutti quelli che all’interno dell’UE vogliono adottare politiche che arricchiscono i più potenti e le banche. Il popolo francese non vuole più mantenere attraverso le tasse e vari dazi una classe dirigente che affama i più deboli. Il popolo francese non vuole più essere sottopagato per lavorare 8 ore al giorno e per non arrivare a fine mese perché lo stipendio se ne è già andato per le bollette, le scadenze e il super consumismo che vogliono le multinazionali (a riguardo dico solo “La Fayette”). Il popolo francese vuole una svolta socialista di chi li comanda e non vuole essere responsabile di politiche coloniali verso paesi africani che vessano nella più totale indigenza, non vuole essere responsabile di fomentare golpi in altri Stati sovrani, non vuole essere responsabile di possibili guerre liberticide. In un mese i gilet gialli hanno messo a ferro e fuoco tutta la Francia e la capitale Parigi (distruggendo negozi, filiali di banche, auto…), sono avanzati verso l’Olanda e il Belgio, giungendo fino al palazzo di potere di Bruxelles. Migliaia e migliaia sono stati arrestati dalla Polizia (con decine di morti e migliaia di feriti), ma il loro messaggio “Non ce la facciamo più!” avanza verso il Presidente, il Primo Ministro e i tecnocrati della Comunità Europea. Il Presidente degli Usa si dichiara apertamente preoccupato per la situazione. La stessa Polizia Turca si meraviglia della dura repressione della Gendarmeria.
In Italia, a causa di politicanti che non hanno sbattuto per bene i pugni sul tavolo prima di entrare nella UE, siamo in condizioni ben peggiori e mi vergogno relazionandomi a chi, pur percependo uno stipendio di 1600 euro, scende in piazza con tutti gli altri a manifestare il disappunto verso il costo della vita così alto. Mi vergogno perché gli italiani si stanno zitti, con la coda abbassata, per ricevere 600 euro al mese e in nero. Mi vergogno perché noi italiani non abbiamo le palle a ribellarci dei soprusi, delle vessazioni dei mafiosi, dei potenti e di tutti quelli che fanno il bello e il cattivo tempo nelle nostre vite. Mi vergogno perché noi italiani sappiamo solo fuggire, emigrare, scappare da realtà, quando, invece, si deve lottare anche con mazze e pietre per avere un tozzo di pane per sé e la famiglia. Mi vergogno perché noi italiani siamo disuniti e traditori finanche nelle stesse famiglie.
Spero che i miei scritti, reperibili in gran parte in rete, aprano la mente ai più giovani in quanto i miei amici, andati con l’età, hanno già gettato la spugna.

Vincenzo Benincasa dalle MEDITAZIONI SOCIALI

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La Rivoluzione post Giacobina

 

 

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