Gilets Jaunes in Italia?

...Gilets Jaunes in Italia?

Siamo in molti a credere che la rivolta dei gilet gialli francesi debba prendere piede anche in Italia. Ma alcuni dirigenti “sinistri” sostengono che i gilets gialli siano proprio al Governo. Non si dovrebbe manifestare contro chi ha dichiarato nella campagna elettorale di voler adottare una politica del cambiamento e favorire gli interessi del popolo contro quelle delle Lobby. Ebbene, i risultati del nuovo Governo Giallo-Verde (M5S-Lega) il popolo italiano dei lavoratori, pensionati, studenti e disoccupati non li ha visti ancora. La situazione italiana è in condizioni peggiori che in Francia, Spagna e persino la Grecia. I giovani stanno fuggendo, i giovani hanno capito cosa c’è dietro i proclami falsi dei mass-media, ma non hanno la forza di rimanere e di lottare. I loro genitori sono ciechi e sordi alle emergenze sociali che giorno dopo giorno impoveriscono le masse sempre più impotenti pure di protestare. I giovani sognano un futuro migliore, una bella vita, una famiglia felice, un lavoro dignitoso e stimolante, ma non all’interno della Repubblica Italiana.
Il Lavoro, in Italia, è pieno zeppo di discrasie, trappole, cavilli burocratici, leggi senza senso che consentono alle mafie di sfruttare il prossimo. Chi è in cerca di lavoro, è visto come uno sfigato che non ha nessun diritto, se non quello di essere spennato come un pollo. Il contratto di lavoro nazionale è una vera chimera nel settore privato, tra le piccole e medie imprese. Ma si parla di precariato, di lavoro non stabile pure negli apparati statali (dove bisogna essere ben raccomandati da politici per superare i concorsi pubblici). C’è poco controllo nel mondo del lavoro da parte degli ispettori, e i datori di lavoro se ne approfittano per vessare i dipendenti con contratti farlocchi, con stipendi a nero, con forme di collaborazione di natura medioevale. Chi cerca lavoro, spinto soprattutto da necessità, non può nemmeno ribellarsi a questo andazzo perché la risposta del Boss-Padrone è questa: “Tanto lì fuori ne trovo altri meglio di te che accettano pagamenti pure inferiori!” Ed è così… la richiesta di lavoro è di gran lunga superiore all’offerta. Si preferisce essere sottopagati purché ci si alzi la mattina per andare sul posto del lavoro. Non so fino a quando la situazione possa rimanere in un certo perimetro, perché con salari bassissimi e senza tutele non si può mantenere un certo tipo di tenore di vita, di uno status quo. Il costo della vita, favorito dall’Euro come moneta comune di Stati che non hanno nulla a che fare tra di loro, sta diventando altissimo. Alti sono i costi delle bollette luci, gas, telefono, immondizia, abbonamenti tv, di utenze e scadenze varie, delle tasse, delle multe, dei mutui per acquistare case e auto, dei carburanti e di tutti i beni di consumo al dettaglio che compriamo al supermercato. Non tutti riescono a pagare e maldestramente vogliono far i furbi, ma lo Stato, forte con i deboli e debole con i forti, reagisce con Equitalia che spedisce a casa di milioni di contribuenti cartelle esattoriali con tanto di aumento di interessi, more, sanzioni e tributi. I duri non si fanno scalfire dall’intimazione di pagamento, mentre i deboli e quelli più sensibili si suicidano.
Poi, ci sono le mode e le tendenze del super-consumismo che inducono i consumers a comprare cose costose, che non servono a nulla, se non a mostrarsi in pubblico per quello che non si è, per dare un’immagine al prossimo di condurre una vita agiata e felice. Il super-consumismo ci ha fatto schiavi delle lobby, dei capitalisti e delle multinazionali, che ci ingannano con la tv, le riviste e lo stesso internet e ci induce, nostro malgrado, a fare il passo più lungo della gamba.
La necessità diventa il leitmotiv della vita quotidiana, così i deboli abbandonati dalle famiglie, si lasciano perdere, mendicano poveri nelle strade, si ammalano e si suicidano come ultima spiaggia; mentre i duri delinquono e si organizzano in commando paramilitari per assaltare portavalori che trasportano decine di milioni di euro alle banche sulle autostrade.
L’Euro ha creato una società di mostri, una società cinica che venera il Dio denaro, al di sopra di ogni etica e valore condiviso. Una società di individui disposti a tutto, anche ad ammazzare il proprio fratello. L’Unione Europea è una lobby di banchieri che non hanno costruito gli Stati Uniti d’Europa, ma l’unione delle banche che sfruttano i popoli, che soggiogano il povero per accrescere sempre più il proprio capitale e competere con altri colossi mondiali come gli Usa e la Cina.
Chi scrive, ricorda bene la fine degli anni 90 e l’inizio del nuovo millennio, quando un impacciato Prodi annunciava sudaticcio: “Adesso con l’entrata in vigore dell’Euro, guadagneremo di più alla settimana lavorando un giorno in meno!”
Un amico che non c’è più mi aveva confidato: “Ma quale Europa Unita, ma dove cazzo andiamo, saranno solo guai!”
Ebbene, i guai ci sono stati e si sono evoluti in circa 20 anni. Vent’anni in cui i risparmiatori, e parlo soprattutto delle partita IVA, piccoli commercianti, bottegai, artigiani, ecc., hanno visto andare in fumo il loro umile patrimonio. Le Banche si sono mangiate tutto, un po’ alla volta, e il potere d’acquisto è sceso sempre più come se ci fosse stata una guerra mondiale. I clienti scarseggiano e non hanno più disponibilità per spendere come prima. Così, le piccole attività, anche per cause e morosità della Giustizia, hanno abbassato per sempre la saracinesca. E chi vuol vivere di commercio, anche nei grandi centri commerciali che fanno l’occhiolino alle multinazionali, deve essere proprio un eroe, alla stregua di un Kamikaze giapponese. I beni rifugio, come gli immobili, hanno avuto svalutazioni quasi del 45% negli anni e tutti vogliono vendere e nessuno compra. E lo stato delle cose fa gola agli speculatori sempre in agguato e a mortificare anni di duro lavoro e sacrifici comprandosi tutto per 4 soldi. E’ la legge del mercato, quando non si ha la liquidità per vivere, tutto si svende e soprattutto tra i gioielli di famiglia.
Dunque, i gilet gialli italiani dovrebbero essere delle sentinelle e dei guardiani che devono vigilare sulle promesse e sui proclami lanciati nella campagna elettorale dal nuovo Governo del Cambiamento. Devono vigilare affinché ladri, mafiosi e corrotti non affermino ancora e di nuovo la loro malvagia Legge.

Vincenzo Benincasa dalle MEDITAZIONI SOCIALI

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