LA GIUSTIZIA – IUSTITIA

CORRUZIONELa Giustizia Italiana. Un tempo i libri che parlavano di Diritto Civile e pure Penale erano piccini, avevano poche pagine perché v’erano poche leggi giuste ed efficaci. Un tempo i processi in Tribunale erano rapidi e v’era categoricamente la certezza della pena. Un tempo ci chiamavano Fascisti… oggi i libri di diritto civile e penale sono grossi e pesanti, pieni di legge-cavilli, sentenze da interpretare, pieni di parole, grondanti di fiumi d’inchiostro che i burocrati della Legge hanno voluto tramandarci negli anni. Oggi non v’è la certezza della pena, i processi in Tribunale hanno tempi biblici e le sentenze sono scritte in una lingua rompicapo: i criminali, i trasgressori della Legge, la fanno franca grazie a questi tempi lunghi, in cui gli avvocati difensori salvano i loro assistiti con la formula della Prescrizione, con la formula del non luogo a procedere. I criminali, i trasgressori della Legge, colti sul fatto dagli organi di Polizia, dopo alcune settimane di becera notorietà sui quotidiani e Tg nazionali e non, la spuntano, riescono a far accomodare tutto nei migliori dei modi, elargendo denaro e favori ad avvocati, giudici, finanzieri e poliziotti… già, elargendo, i criminali se ne escono dai guai, ma solo quei criminali che possono elargire, quei criminali che hanno accumulato nel tempo risorse e potere; tutti gli altri marciranno in gattabuia. Solo per i criminali poveri, per i comuni delinquenti, v’è la certezza della pena; per i pesci grossi v’è la presunzione d’innocenza fino al terzo grado di giudizio, per arrivare al quale ci vogliono decenni di indagini e processi, che immancabilmente terminano con la Prescrizione: così i pesci grossi ritornano di nuovo nel mare del malaffare e delinquono indisturbati come prima e più di prima.
Chi controlla i controllori e garantisce la trasparenza della Legge?

Vincenzo Benincasa dalle MEDITAZIONI SOCIALI

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