LA COERENZA

...LA COERENZA

La “coerenza”, questa benedetta parola che non è nel lessico dei collusi, opportunisti, ladroni, corrotti, traditori, mafiosi, “papponi” e “peracottari“, che sfilano nelle passerelle pubbliche e private della politica italiana.
Non è coerente con quanto dice, manifesta e rappresenta, chi cambia partito alla stregua di un attaccante di una squadra di pallone. Non è coerente chi mercifica la sua presenza in una manifestazione e fazione politica. Non è coerente chi vede la politica come un campionato di calcio, in cui i giocatori-candidati sono valutati in base alla loro capacità di portare voti al partito. Non è coerente chi è voltagabbana, chi cambia casacca all’interno dello stesso Parlamento per far cadere un Governo democraticamente eletto. All’uopo i maggiori politologi parlano di “mercato delle vacche”, in cui deputati e senatori lasciano i gruppi nei quali si sono presentati alle elezioni per passare ai gruppi di opposizione e dichiarare così la crisi di Governo. Chiedendo la fiducia in Parlamento, l’Esecutivo non ha più i numeri per governare e il Presidente della Repubblica è tenuto a indire nuove elezioni con lo scioglimento delle Camere, oppure a formare un Governo tecnico. Chi non è coerente, è fautore della crisi e dell’instabilità, che noi di Scienza del Buon Governo (SBG) stiamo cercando di arginare diffondendo in rete e non i nostri studi e scritti: bisogna bandire dalla vita pubblica, dagli incarichi della Cosa Pubblica, chi cambia partito per proprio tornaconto personale e per cavalcare l’onda e per seguire i gusti dell’elettorato.
Chi non è coerente, chi cambia opinione politica attraversando rami del Parlamento storicamente divisi e opposti negli intenti, mina alla base la stessa Democrazia. Mina alla base tutti quei valori come la giustizia sociale, l’uguaglianza dei diritti, le pari opportunità per le minoranze, la trasparenza, ecc., per i quali i fondatori della nostra Repubblica hanno combattuto. Non è coerente chi prende per il culo il popolo e quanti sono morti per superare le ingiustizie.
Spesso i politici pure di spicco parlano delle problematiche dello Stato come si stesse conversando sull’esito di una partita di calcio. E molti di loro sono invischiati anche economicamente con la compravendita di giocatori, sono interessati alla vincita di un campionato o di una coppa, sono partecipi dell’affluenza dei tifosi allo stadio, e confondono questo comportamento con quello da tenere negli scranni delle aule del Parlamento una volta eletti.

Vincenzo Benincasa dalle MEDITAZIONI SOCIALI

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