IL 26 DI MAGGIO SI VOTA

...IL 26 DI MAGGIO SI VOTA

Il 26 di Maggio ‘19 è la data delle prossime elezioni europee. Si dovranno eleggere gli eurodeputati che siederanno al Consiglio d’Europa. In questa ultima settimana le forze politiche di ogni Stato Membro si danno battaglia in diretta Tv, radio e social network. Si coalizzano in gruppi per scardinare le vecchie posizioni in cui si sono arroccati quelli che hanno vinto alle ultime votazioni. C’è il Fronte Nazionale Francese (Le Pen), forte del diffuso malcontento del popolo francese (Gilet Gialli), che fa guerra aperta ai tecnocrati e all’Europa dei banchieri. Il suo sovranismo è sposato in pieno dalla forza di Governo italiano, la Lega Nord di Salvini, che apertamente vuole spodestare la vecchia politica europea fatta di tasse e austerità. Fanno comizi in comune e sfidano la Sinistra e i socialisti che lottano ancora per mantenere il loro status quo. Ma in queste votazioni ci sarà la variabile sorpresa, che è il Movimento grillino. E’ difficile prevedere come sarà composto il Parlamento Europeo dopo il 26 di Maggio. La vecchia Sinistra e anche la Destra devono lottare a muso duro per accaparrarsi anche un solo voto in più. Chi scrive, rimane confuso dalle nuove e anche vecchie proposte, dai programmi e dalle scelte. L’Unione Europea, riferendoci all’entrata in vigore della divisa Euro, sembra sia stata una sconfitta per i popoli, per gli operai, i contadini, gli artigiani e i contribuenti tutti. Sembra che chi ha vinto sono gli alti dirigenti delle multinazionali e banche: il ricco sembra essere sempre più ricco, mentre gli impiegati hanno perso sempre di più il potere d’acquisto. Gli ultranazionalisti, i populisti e sovranisti sembrano così aver ragione. Allo stesso tempo sembrano aver ragione pure i vecchi burocrati che sostengono che l’Euro è una moneta irreversibile, nel senso che è impossibile se non catastrofico tornare alle vecchie valute nazionali. Ormai, il danno è stato fatto a monte, e non ci resta che accettare la bandiera blu col cerchio di stelle gialle, al di là dell’esito delle votazioni.
Un dato, forse, è certo: i cittadini italiani non voteranno in massa, convinti che la querelle politica europea sia di minore importanza. A onor del vero, penso che il popolo italiano non si sente ancora europeo, è diviso per di più anche nelle problematiche nazionali. E il tutto rispecchia il nostro palcoscenico politico, disturbato da personalità confuse e incoerenti, che creano solo instabilità e crisi.
Crisi non solo economica, ma anche di valori, come già abbondantemente abbiamo scritto e detto. Nonostante tutto i nostri politici vedranno il voto del 26 Maggio come la prova del 9 della stabilità di Governo. Se le opposizioni odierne la faranno franca, allora vedremo il Presidente della Repubblica Italiana sciogliere le Camere del Parlamento, indire nuove elezioni politiche o creare un Governo di scopo dei soliti noti.
Non mi resta altro che augurare buon voto a tutti quelli che si recheranno alle urne, scevri da complotti dell’ultima ora e propensi per il solo voto di opinione e non di quello di scambio politico-mafioso.

Vincenzo Benincasa dalle MEDITAZIONI SOCIALI

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