MAGISTRATURA ITALIANA

...MAGISTRATURA ITALIANA

Nella Repubblica Italiana il codice penale e civile sono grondanti di leggi, che non sempre vengono applicate pedissequamente nei Tribunali. I giudici interpretano in base al loro umore tali leggi e, a volte, il duro lavoro degli avvocati, soprattutto nella difesa, è vano. I processi hanno tempi biblici e ci sono cause pendenti che possono durare più di venti anni. I giudici hanno l’abitudine di rinviare processi, pure di una certa rilevanza, da sei mesi e persino a un anno. Questo stato di cose determina un costo faraonico a chi ha sia una denuncia penale che un contenzioso civile, in quanto gli avvocati hanno bisogno di molto denaro per poter seguire nel tempo i vari casi dei loro assistiti. In tutti i Tribunali c’è la dicitura “La Legge è uguale per tutti” sopra a un grande crocifisso. Di fatto la Legge non lo è uguale per tutta la collettività, vuoi per la diffusa corruzione, vuoi per dubbia moralità che malcostume ereditati sin dal dopoguerra. I magistrati sono una casta intoccabile e non hanno affatto una responsabilità sia civile che penale sui loro continui errori di giudizio. A nostro avviso il Capo dello Stato deve vigilare sulla Magistratura e il Governo si deve attivare affinché il Ministero della Giustizia garantisca serietà ed equità nelle faccende che si svolgono ogni giorno nei Tribunali. Molti imprenditori, soprattutto tra gli investitori stranieri, sono spaventati da possibili contenziosi, sia per il tempo che occorre per giungere a sentenza, sia per gli alti costi che per la farraginosa burocrazia legale. Ci sono purtroppo tre gradi di giudizio (primo grado, appello e cassazione) che inducono gli attori più deboli e poveri di una causa (imputati, parte civile e contendenti) in uno stato depressivo e finanche di follia. Si può avere torto, si può essere condannati anche in via definitiva, pure se davanti a Dio si è del tutto innocenti. Non v’è certezza della pena e molti affiliati ad organizzazioni criminali la fanno franca nel tempo, in quanto dispongono di molto denaro riciclato.
Nei Tribunali e nelle stesse Cancellerie c’è bisogno di un cambiamento, c’è bisogno di sicurezza e garanzie per la privacy degli attori: lo stesso vale per i testimoni; purtroppo i processi sono pubblici e chiunque può assistere e farsi gli affari degli altri dietro gli scranni della corte. Si è giocato e si gioca sulla vita e la salute della povera gente. I processi devono essere selezionati in ordine alla loro gravità e le cause per controversie condominiali, assicurazioni, pensioni, reati minori depenalizzati, devono essere portati a termine in altre sedi (anche in via stragiudiziale), snellendo e sburocratizzando la mole di lavoro nei Tribunali.
La Giustizia Italiana, così come è, spaventa a morte chi vuole intraprendere attività produttive sul territorio e, pensiamo che il nuovo Governo, se veramente vuole essere verso gli Stati stranieri il Governo del cambiamento, si deve adoperare a riformare tutti i Tribunali d’Italia (nell‘espletamento di tutte le loro funzioni).

Vincenzo Benincasa dalle MEDITAZIONI SOCIALI

Autografo
MAGISTRATURA ITALIANA

 

 

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