Criminalità…

EuroCRIMINALITÀ,

Ormai siamo arrivati a livelli sudamericani

            Le nostre strade diventano sempre meno sicure, i furti nelle abitazioni sono ormai all’ordine del giorno, nel nostro paese si fanno rapine, si scippa, quanto non si uccide sempre più di frequente. La crisi economica, ma anche la presenza di più di un milione di clandestini (in alcune zone gli stranieri sono responsabili del 50% dei reati che si commettono e nelle carceri costituiscono quasi il 30% dei detenuti) hanno fatto diventare la situazione esplosiva.

IN MOLTE ZONE GIÀ ALLE 7 di SERA

SCATTA IL COPRIFUOCO

     I mass media, soprattutto le televisioni, hanno avuto l’ordine di minimizzare, di riportare solo in parte le notizie sia per non rovinare il turismo, sia per non farci rendere conto di quanto la situazione in questi ultimi anni è degenerata. I delitti denunciati, infatti, sono circa la metà di quelli effettivamente commessi; ma l’indice di occultamento varia molto per le differenti specie di delitti e mentre sono pochi gli omicidi non denunciati, sono la stragrande maggioranza i reati minori (cosiddetta microcriminalità) che il cittadino non prova nemmeno a denunciare, tanto più che è risaputo che di quelli comunque denunciati e più precisamente del 90% e oltre di rapine e furti, non sarà identificato l’autore. La tendenza, per questo aspetto, è peggiorativa negli ultimi 15 anni (più criminalità, più impunità). Ecco i dati 2014 di Bologna che non è certamente la più ”violenta” in Italia: più di cinque reati al minuto, 320 all’ora, quasi 7.700 al giorno! A delineare il bilancio della criminalità nel nostro Paese – per l’anno 2012 – è un’indagine del Sole 24 ore, che analizza i numeri forniti dal ministero dell’Interno e calcola il totale dei delitti in rapporto alla popolazione.

     Non solo camorra e mafia hanno rialzato la testa e sparano ogni giorno, ma ad esse si sono aggiunte le mafie cinesi, russe, le bande sudamericane spadroneggiano in molte zone del nord ecc.. Non importiamo solo prodotti cinesi, infatti, ma anche delinquenza. Il 60% dei latitanti rumeni vivono indisturbati in Italia (infatti ormai la Romania è diventato un paese tranquillo perché zingari e criminali ce li hanno mandati tutti da noi). “L’Italia è sempre più l’Eldorado dei delinquenti di Bucarest. Secondo i dati della Polizia di stato le segnalazioni di romeni denunciati o arrestati nel 2008 erano 42.177 e l’anno dopo 43.228. Negli stessi anni, dall’Italia è partito un altro esodo in direzione contraria. Il «cambio» non ci è convenuto: noi abbiamo impiantato da loro 35mila aziende che godono dei privilegi del mercato unico, ma non dei disagi dell’euro, non ancora adottato in Romania, essi ci hanno scaricato tutti i loro delinquenti.” Il giornale.it, 2014.

     Colpa di uno stato troppo debole con i delinquenti, di una magistratura che troppo spesso mette in libertà criminali incalliti e quando si riesce a metterli dentro, dopo pochi anni sono fuori agli arresti domiciliari o in licenza premio. Da noi c’è gente che per un omicidio volontario è rimasta dentro solo 11 anni.

ARRIVERÀ IL GIORNO

che non potremo uscire di casa

     Non passa giorno che nel nostro paese non si commettano omicidi, si stuprano donne (solo nel 2008 ne sono state uccise 192) ecc. e i casi che riportano i mass media sono solo la punta di un iceberg. Gli stranieri hanno, poi, fatta diventare la situazione esplosiva. Non si vuole criminalizzare nessuno, ma non si può negare che non filtrando i flussi d’immigrazione, insieme a tante persone oneste, sono entrati anche tantissimi criminali e le mafie straniere, prima tra tutte quelle russe, rumene e cinesi stanno mettendo saldamente le loro radici da noi.

    Al turista basta un’occhiata per avere un’idea della situazione dell’ordine pubblico in Italia: tutti gli edifici, i palazzi, le scuole, i metro ecc. sono imbrattati di scritte, disegni, graffiti ecc.. Non puoi sederti a un bar all’aperto con una donna che arrivano extracomunitari con i fiori o a venderti qualcosa, non puoi camminare per le strade senza essere importunati da persone che ti chiedono soldi. Siamo sempre più simili a un paese del terzo mondo.

     In molte zone, soprattutto nelle periferie dopo le 18,00 la gente si chiude in casa. Mentre nelle aeree metropolitane il coprifuoco scatta alle 20 alla chiusura dei negozi.

     Che fa il governo? Taglia i fondi alla polizia. Se a ciò si aggiunge che i poliziotti godono spesso di permessi e si assentano con facilità, il risultato è che nelle strade restano in pochi. Dove sta il poliziotto di quartiere che secondo Berlusconi doveva risolvere i nostri problemi di ordine pubblico?

     Raramente sono nelle strade perché mancano gli organici. Noi, cioè, ci teniamo enti inutili, clientelari, tante società miste che servono a poco, carrozzoni ecc., e poi tagliamo sulla sicurezza.

     Ecco una breve carrellata della situazione dell’ordine pubblico in Italia:

   Spaccio di droghe. Ormai si vendono dappertutto, quasi alla luce del sole, al Nord ci sono i nord africani che si servono di minorenni, al sud c’è il supermercato di Scandia (NA) aperto 24 ore, dove si riforniscono tutti gli spacciatori locali.

     Estorsioni. È stato calcolato che più del 70% delle attività commerciali, almeno al centro-sud, paga il pizzo, ossia la protezione alla malavita organizzata. Non fai nemmeno in tempo ad aprire un negozio, un ristorante, una discoteca, un laboratorio ecc. che subito passa qualcuno a chiederti soldi, minacciandoti di incendiare il locale.

   Prostituzione. Si parla di 90.000 lucciole in Italia, in stragrande maggioranza straniere. Tutte le strade di periferia delle città ne sono piene. È vero, ultimamente si sta cercando di arginare il fenomeno, ma i nostri politici fanno ridere con i loro metodi. Le prostitute cacciate da una strada, il giorno dopo le ritrovi in un altra, ormai è una specie di gioco a nascondino. Diciamo che le fanno fare solo molta ginnastica … ma non risolvono il problema. E a stancarsi prima saranno poliziotti e politici, che a un certo punto le lasceranno in pace.

     Mafia e malavita organizzata. Per un po’ hanno subito duri colpi, poi hanno rialzato la testa. La crisi ha portato loro in regalo un tessuto sociale disgregato, abbondanza di manovalanza … perché quando non si lavora, si è disposti a tutto. I nostri giudici tentano di contrastarla, ma una macchina della giustizia lenta, che non funziona, non aiuta molto. Non di rado i mafiosi sono scarcerati per decorrenza dei termini di custodia cautelare (in Puglia, marzo 2.009, ben 21 mafiosi liberati perché il giudice non aveva depositato la sentenza). E poi un mafioso per essere condannato in modo definitivo deve aspettare la sentenza della cassazione, il che avviene dopo tantissimi anni.

     Alle mafie italiane si stanno aggiungendo quelle straniere, prima di tutto quella russa e cinese, ma anche slavi, rumeni e i nordafricani non scherzano. Era questo che intendevano i nostri politici per globalizzazione?

     Microcriminalità. Scippolandia non è solo a Napoli o a Bari, dove i turisti vengono scortati dalla polizia nel centro storico, è l’Italia intera. Ogni giorno ben 144 persone sono vittime di questa forma di criminalità solo apparentemente minore. Vengono scippati sopratutto i turisti, con gravi effetti sull’immagine del paese e sul turismo. E al trauma della borsa strappata, spesso si aggiunge la violenza vera e propria. Gli scippatori non esitano a malmenare, se le vittime provano ad abbozzare qualche forma di resistenza.

     E a farne le spese spesso sono le persone più deboli, non passa giorno, infatti, che non viene denunciato qualche caso di anziani raggirati e truffati da gente senza scrupoli.

     Si fa molto poco e in modo poco efficace per contrastare la microcriminalità. Un esempio per tutti. Sono 30 anni che piccoli imbroglioni napoletani truffano gli automobilisti sulle piazzole di sosta dell’autostrada, rifilando scatole vuote, che dovrebbero contenere telecamere o computer. Nessuno fa niente. Se vengono presi, al massimo se la cavano con una multa (che non pagano) e il giorno dopo sono di nuovo sull’autostrada per recuperare i soldi perduti.

     Furto di autoveicoli. Se si mettessero insieme, l’una dietro l’altro, tutte le auto che vengono rubate ogni anno in Italia formerebbero una colonna continua da Napoli fino a Milano. Tuttavia si continua a considerare questo tipo di reato secondario. Il ladro se viene preso, raramente rischia la prigione, al massimo fa 4 – 5 mesi di servizi sociali. Se è incensurato è sicuro di non finire in prigione. È vero, questo tipo di reato è in diminuzione, ma non per merito dei politici. Il merito va agli antifurti satellitari e alle altre diavolerie che ogni giorno si inventano per proteggere le auto.

     Furti negli appartamenti. Ormai è un reato così frequente che non richiama neanche l’attenzione dei media. Gli unici casi che guadagnano la ribalta è quando delle persone restano sequestrate in casa per ore, spesso da extracomunitari dell’est europeo.

     Occupazione delle case. In molte zone devono fare i turni per uscire, se no sfondano la porta e si mettono dentro e la maggioranza sono stranieri e zingari, ma non mancano gli italiani. Lo stato li lascia stare, anzi spesso assegna loro la casa, come dire si legalizza la delinquenza.

     Appalti e mafia politica. La corruzione, ormai non fa più notizia, anzi è accettata dal sistema come quasi normalità. Non solo non si fa niente, ma c’è un tentativo continuo di legalizzarla, oggi le tangenti si chiamano consulenze. Non andiamo oltre, vedi il file “la democrazia clientelare”.

     I venditori abusivi. L’Italia è invasa da stranieri che improvvisano le loro bancarelle dappertutto, persino nei posti turistici più rinomati come per le strade di Venezia o nelle celebri piazze di Roma, offrendo ai turisti un’immagine di degrado e di sottosviluppo. Non solo ma vendono tutti prodotti contraffati, costruiti illegalmente nei sottoscali o entrati illegalmente in Italia, per cui nessuno può esibire una fattura, eppure il governo Renzi dice di voler combattere l’evasione fiscale e questi muovono un giro di affari di 50 – 70  miliardi all’anno, ma nessuno paga una tassa.

    I pazzi criminali. Un’altra buona parte dei reati, soprattutto violenze e omicidi, sono commessi dalle persone con problemi mentali, che noi lasciamo tranquillamente per strada. Se non sono in grado di distinguere il bene dal male, di capire che stanno infliggendo gravi sofferenze ad altri esseri umani, i “pazzi pericolosi”, rei di violenze, non vanno liberati, ma curati in strutture da cui non possono evadere. La sicurezza della società viene prima di tutto.

     A ciò si aggiunge:   Alcolismo dilagante, tossicodipendenza, bande giovanili e conflitti che esplodono ogni tanto (Gli ultimi nei quartieri periferici di Roma).

NON BASTAVAMO GLI ITALIANI

     Il vero problema sono i clandestini. Continua la lunga scia di stupri, furti, violenze ecc., la mattanza da parte degli stranieri in Italia. Ci dicono che non bisogna criminalizzarli, che non bisogna dare sempre la colpa agli extracomunitari, però …

     – Non ci spiegano come mai in certe zone il 50% dei crimini è commesso da stranieri, come mai più del 38% dei detenuti nelle nostre carceri non sono nati in Italia?

     – Non ci dicono che chi ha la pancia vuota, chi ogni mattina deve risolvere il problema di reperire quel poco di cui ha bisogno per sopravvivere prima o poi è portato a delinquere.

     – Nei primi 6 mesi del 2009, su 25 stupri nel milanese, 23 sono stati ad opera degli stranieri.

     Si stanno creando le condizioni che ha portato la criminalità a diventare un male inestirpabile, capillarmente diffuso nei paesi del terzo mondo. In altre parole se non poniamo un freno all’immigrazione, diventeremo come il Brasile, anzi peggio, perché loro stanno migliorando e noi continuiamo a degradarci.

    – La televisione non ci dice che gran parte dello spaccio della droga, al nord è nelle mani dei nordafricani. La prostituzione è nelle mani di albanesi, rumeni, nordafricani, ucraini, slavi ecc..

     – Che una buona parte degli immigrati vivono di contrabbando e traffici illeciti, che vendono cd rom musicali contraffatti, borse copiate, film su DVD ecc.

     – I mass media non ci dicono, che buona parte di coloro che arrivano a bordo delle carrette del mare sulle nostre coste sono persone che hanno avuto problemi con la giustizia nei loro paesi, non di rado vengono in Italia per sfuggire alla pressione della polizia.

     Ormai anche paesi nordafricani hanno imparato come si fa a liberarsi di piccoli delinquenti, trafficanti, persone che non hanno nessuna voglia di lavorare: basta metterli su un barcone, portarli in alto mare e poi chiamare la guardia costiera italiana, fingendo un’avaria.

     – La televisione non ci dice che quasi il 50% dei latitanti, cioè dei ricercati in Romania, ha trovato rifugio in Italia. Oltre alla Romania anche altri paesi dell’est, come quelli dell’ex Jugoslavia, Albania, Ucraina, Russia ecc. e paesi nordafricani hanno approfittato dei flussi immigratori per liberarsi di tanta gente scomoda.

     La televisione, infine, non ci dice quanto ci costano i clandestini e i centri di accoglienza, come non ci dice che anche quando riusciamo a rinchiudere dietro le sbarre i criminali stranieri, ognuno di essi ci costa più di 400 euro al giorno per tenerli dentro.

     Andate operai a lavorare la mattina, alzatevi alle cinque per prendere un treno sporco e mal riscaldato che vi porti sul lavoro … per assicurare tre pasti al giorno ai criminali italiani e stranieri, la lavanderia, le cure mediche, l’assistenza del sociologo, dello psicologo ecc. ecc.. Perché lo Stato non li fa lavorare dietro le sbarre e riduce così le spese del loro sostentamento?

     Gli stranieri in Italia, inoltre, contribuiscono all’aumento della criminalità in Italia anche per un altro motivo: perché occupano tutti i posti di lavoro non qualificati e ormai è difficile trovare anche un posto di lavapiatti.

Se il ladro di auto che esce di prigione, il tossicodipendente che ha finito di pagare il suo debito con la giustizia ecc. quando esce non ha neanche la possibilità di lavorare in un ristorante, torna a delinquere. Gli unici lavori che ormai si trovano sono quelli che comportano 10 – 12 ore al giorno di lavoro e paghe da fame, nel sud Italia anche € 600 al mese.

COME COMBATTERE LA CRIMINALITÀ

Nei dibattiti televisivi i politici di turno non fanno altro che parlare di sicurezza, di certezza della pena e così via, però si parla molto e si fa molto poco e … i criminali continuano a uscire di prigione con estrema facilità. Ogni tanto si organizzano retate, soprattutto sotto le elezioni. Fanno vedere per televisione un gran numero di persone arrestate … ma non si dice che gran parte di loro esce dopo pochi giorni, dopo le elezioni.

Ecco alcune delle misure che potrebbero riportare la situazione almeno a un livello accettabile. La nostra, ovviamente, non può essere una trattazione esauriente, ma non vogliamo perdere l’occasione di dare alcune indicazioni:

1 – Il permissivismo non paga.

Siamo stati più volte nei paesi dell’est durante il comunismo. Potevi circolare tranquillamente di notte per strada senza alcun pericolo, anche se avevi le tasche piene di dollari. In Arabia Saudita, all’ora di pranzo i gioiellieri lasciano le bancarelle, piene di preziosi sulla piazza, coperte solo da un panno, ma nessuno tocca niente. Questo perché nella penisola arabica per il furto è previsto il taglio della mano. L’esperienza ci insegna che le maniere forti sono le uniche con cui si ottengono risultati con i criminali. Mentre il permissivismo, l’ipergarantismo, l’incertezza della pena o le norme che offrono facili scappatoie, favoriscono i delinquenti.

2 – Certezza della pena.

Un metodo adottato dai sostenitori della teoria della tolleranza zero è di dare dei segnali chiari e forti che la legge viene applicata e che chi sbaglia paga. In Italia, tra rito abbreviato, patteggiamento, indulti (l’ultimo fatto da Prodi solo pochi anni fa), licenze, permessi e buona condotta, su una pena di 5 anni il delinquente si o no ne passa un paio in carcere. Una vera pacchia per i delinquenti!

Tutti ne parlano, compreso chi sta al governo, ma i delinquenti continuano a uscire di prigione dopo alcuni mesi, non di rado per decorrenza dei termini di custodia cautelare.

3 – Controllo dell’immigrazione.

In altre parole coloro che hanno un lavoro onesto possono rimanere, gli altri devono essere espulsi. E chi non rispetta il decreto di espulsione deve rischiare anche 1 anno di carcere. Ma soprattutto, bisogna espellere qualsiasi straniero si renda colpevole di reati, dallo spaccio di droga al piccolo furto. Deve bastare una rissa per strada col coltello e lo straniero deve essere dichiarato indesiderato e accompagnato alla frontiera. Come pure devono essere espulsi gli alcolizzati abituali, i tossicodipendenti, gli spacciatori e chiunque vive di traffici illeciti o di contrabbando.

3 – Far vergognare i criminali.

A New York si è incominciato a mostrare per televisione la gente che veniva arrestata. Bisogna smetterla di proteggere questi delinquenti e, in nome del diritto alla privacy, garantire loro l’anonimato. Ogni cittadino deve sapere che il diritto alla privacy decade dal momento che commette un reato, in quanto la sicurezza della società viene prima di tutto. Perciò vogliamo vedere in faccia in TV i criminali arrestati (soprattutto i pedofili), affinché si vergognino!

4 – La recidività.

Un altro ottimo sistema di dissuasione della criminalità è ampliare in modo efficace il criterio della recidività. In altre parole chi è arrestato la prima volta gode di tutti i benefici, ma la seconda volta vengono ridotti al minimo gli sconti di pena, la terza volta non potrà godere di nessuno sconto e dalla quarta volta, in poi, è previsto un aumento della pena del 20%. Lo Stato può tollerare che si sbagli una volta, ma la seconda volta diventa qualcosa di più di un errore e la terza volta ci troviamo davanti a un delinquente abituale.

5 – Mettere telecamere dappertutto.

In nome della privacy molti politici si oppongono, in verità ci sono due sole categorie di persone che non vogliono le telecamere per le strade: i delinquenti per continuare a commettere reati, a rapinare banche ecc.. e i mariti cornuti.

Questi ultimi devono essere rassicurati. I filmati ripresi dalle telecamere possono essere visionati solo da un giudice, nel caso nella zona viene commesso un reato, altrimenti nuove riprese cancellano quelle vecchie e non resta traccia delle mogli o dei mariti infedeli.

6 – Assistenza agli ex detenuti.

I dati statistici parlano chiaro, chi esce di prigione e non ha una casa, né un lavoro, nell’ 80% dei casi torna delinquere. Per questo ci vuole un’associazione nazionale che assista queste persone, se non hanno dove andare, quando escono dal carcere.

Le cose da dire sarebbero tante, ma ci fermiamo qui. Le altre misure sono quelle già note. Qualcosa in verità si sta facendo, ma è molto poco e soprattutto si è poco incisivi. In più non si sta facendo molto poco per sbloccare la macchina della giustizia.

 

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