Il sistema elettorale italiano e suoi corrispettivi brogli

...Il sistema elettorale italiano e suoi corrispettivi brogli

E’ passato un giorno dall’ufficializzazione dei risultati delle elezioni amministrative italiane. Molti candidati sconfitti sia alla carica di sindaco, sia a quella di consigliere, hanno manifestato il loro rammarico e il loro scontento su come siano andate le cose. L’affluenza alle urne è stata alta contro le aspettative, soprattutto nelle città di provincia come Salerno. Dal canto mio, posso dire come candidato al Consiglio Comunale, e anche come rappresentante di lista, che 7 salernitani su 10 si sono recati presso i 152 seggi ad esprimere il loro consenso. E’ un dato che rende onore alla loro volontà di partecipare alla vita politica, sociale e civica della propria città. Da una rapida veduta dello spoglio delle prime 100 schede elettorali sia nel mio seggio che negli altri, ho appurato che i salernitani non vogliono cambiare le cose, non vogliono riorganizzare la giunta e il Consiglio Comunale. Il Sindaco Napoli uscente, con le sue sei liste abbastanza politicizzate, ha ottenuto una maggioranza bulgara, ha ottenuto il pieno appoggio del popolo salernitano. Il governatore della Campania De Luca, dall’alto dei suoi poteri, ha sostenuto con tutti i mezzi a sua disposizione, con tutte le sue cospicue risorse, con tutti i suoi uomini che, a volte, vanno al di là di quello che è lecito, la riconferma di Enzo Napoli a Sindaco di Salerno e della sua precedente Giunta. Ma il mio occhio vigile è caduto sulla poco chiara organizzazione dei 152 seggi elettorali della città di Salerno, in particolare quello in cui ho svolto l’attività di rappresentante di lista. Prima di recarmi al seggio, ovviamente ho letto per bene le direttive del Ministero dell’Interno su come votare e su come svolgere tutte le cose a norma di legge. Prima di tutto voglio dire che il sistema elettorale italiano è scadente, poco trasparente, costoso e troppo antico, direi medievale. In tutte le altre potenze occidentali si vota elettronicamente, si cerca di creare un ambiente legale, si cerca di evitare spreco di tempo e di risorse e si va incontro alla volontà dell’elettore. In Italia, si usa ancora il cartone con il nastro adesivo per le urne, si usano fogli, si usano registri da barrare con matite e penne, si usano mezzi antiquati come lo spoglio e lo scrutinio, si usa una burocrazia che conduce in ambienti di malaffare a brogli elettorali palesi. Ovviamente, le cose non sono uguali in tutte le decina di migliaia di seggi della nazione: ci sono seggi, ci sono sezioni, in cui i presidenti e gli scrutatori si attengono alle regole scritte nel manuale del Ministero dell’Interno. Io, invece, ahimè, ho visto nel mio seggio cose che vanno di gran lunga oltre il limite della legalità e conformità. Scrutatori e presidenti di seggio nominati da quasi venti anni sempre allo stesso modo a discapito della trasparenza del sorteggio pubblico. Vedo sempre gli stessi nelle aule (sezioni del seggio) che conoscono uno ad uno gli elettori iscritti. Hanno tutti un basso livello culturale, sono arroganti, violenti, minacciosi, non vogliono attenersi alle leggi e al regolamento redatto dal Ministero dell’Interno. I nominati all’organizzazione dei seggi hanno avuto tutti un indottrinamento dall‘alto dei poteri forti che governano la regione: provocare i rappresentanti di lista (abbassarli ai loro infimi livelli e batterli con l’esperienza) e boicottare i voti dei candidati oppositori. Nel nostro caso è palese che il popolo salernitano ha scelto di non cambiare, di votare in massa Napoli sindaco, ma la mia coscienza dice che è impossibile che il 71% dei voti sono legittimamente suoi. Molti voti sono stati annullati senza ragione alcuna, ci sono stati molti errori e, nella fretta di tornare a casa dopo essere stati dalle 6 del mattino nel seggio, si sono accreditate tutte le preferenze al Sindaco dominante. Posso dire però che anche non usando mezzi da Kgb, il Sindaco Napoli avrebbe vinto lo stesso. Il malumore sorge allorquando i candidati al Consiglio Comunale speravano una legittimazione attraverso i consensi dei loro sostenitori per fare bella figura: io stesso, come candidato, non posso credere che, dopo aver contattato migliaia di amici e parenti, i quali poi hanno esternato la volontà di votarmi, abbia ottenuto un esiguo numero di preferenze, persino nella sezione dove ho votato io stesso e mia madre.
La campagna elettorale è finita, le elezioni del Comune di Salerno pure, rimangono i ballottaggi nelle più grandi città d’Italia, dico “vinca il migliore” e lascio a chi è preposto al controllo di verificare che in tutti i seggi le cose si siano svolte come da manuale del Ministero dell’Interno. Poche schede nulle e non valide, quelle non attribuite o attribuite ai concorrenti, sezione per sezione, possono fare la differenza e condurre il candidato alla vittoria. E molti saranno i ricorsi in Tribunale e molti combatteranno sempre per ribadire le proprie posizioni e i propri ideali, anche rimanendo negli scranni dell’opposizione e, infine, rimarco che la Legge deve vigilare affinché tutto si svolga nella chiarezza, nella trasparenza e nella conformità. Saluti!

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Vincenzo Benincasa dalle MEDITAZIONI SOCIALI

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