IL VOTO

...IL VOTO

Da qualche parte sulla Costituzione della Repubblica Italiana c’è scritto che il voto dei cittadini è segreto e libero. Il voto dei cittadini è un diritto e un dovere civico e consente la partecipazione alla gestione della cosa pubblica. Un grande Presidente della Repubblica, quale era Pertini, sosteneva che tutti devono recarsi alle urne, qualsiasi tipo fossero le elezioni, da quelle politiche, alle amministrative, ai referendum popolari.
Uomini delle Istituzioni, che invitano il popolo all’astensione o al boicottaggio dei seggi elettorali, hanno l’intenzione di inficiare il sistema democratico che con dolori e sofferenze abbiamo pur raggiunto in Italia.
A questo punto era più onesto il regime Fascista che palesemente proponeva leggi e consensi senza andare al voto. L’Italia vive un’era politica che si fonda sull’ipocrisia: da un lato si affrontano i costi per allestire seggi elettorali per giustificare una parvenza democratica dello Stato, e dall’altro si usano trucchi e sbarramenti per mandare tutto in malora e continuare con le direttive dell’ormai consolidata casta politica. In Italia non si cambia mai nulla e quanti hanno diritto al voto sono del tutto sfiduciati nel recarsi alla urne, portarsi dietro un documento e la scheda elettorale, prendere la matita e andare dietro un paravento per esprimere una preferenza.
Negli ultimi 9 referendum popolari solo un terzo degli aventi diritto ha votato. La scarsa affluenza alle urne si registra pure nelle elezioni politiche ed amministrative.
E’ indubbio che l’astensione al voto sia una scelta individuale, e non v’è l’obbligo alcuno di votare. Ma gli uomini delle Istituzioni, che invitano ad andare al mare anziché perdere tempo per recarsi ai seggi, sono come i barbieri che vi consigliano di tagliarvi i capelli da soli. Siamo proprio in un paradosso.
D’altronde l’astensione al voto favorisce il voto di scambio, il voto clientelare, come abbiamo detto in presidenzialismo.org…
Nel Dopoguerra politici di quasi tutti gli schieramenti promettevano in regalo un paio di scarpe nuove in cambio di voti. Alcuni giorni prima delle elezioni il politico regalava una scarpa. Poi a voto ottenuto, ne regalava un’altra. E dalla scarpa si è passati ai pasti, poi ai favori e infine al posto di lavoro. Tu mi porti i voti e io ti aiuto a vivere, a lavorare e infine ti proteggo. E la protezione dei politici è quello che noi definiamo sistema clientelare, che ha radici nell’Antica Roma. Il cliens era un uomo libero, un patrizio romano, che a causa di duelli o scandali perdeva tutti i suoi averi. Per poter vivere doveva essere protetto da un altro uomo libero ancora ricco. Dopo 2000 e più anni di storia, in Italia si vive ancora di clientelismo, di protettorati: se non fai parte di un gruppo protetto, non sei nessuno!
Questo stato di cose mina alla base il concetto di voto di opinione, che è la radice propria della Democrazia. Il popolo deve essere libero di scegliere secondo sua coscienza e non secondo coercizioni chi meglio lo rappresenti tra gli scranni di un Consiglio o di un Parlamento.

enzo.benincasa@presidenzialismo.org   Tel. 334 1713395

Vincenzo Benincasa dalle MEDITAZIONI SOCIALI

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