Presidente o Monarca

...Presidente o Monarca

Nel Mondo ci sono molti Stati che sono poco efficienti in tutti i settori della gestione della cosa pubblica, ma quelli più prosperi hanno un sistema di tipo presidenzialista come quello che noi abbiamo studiato da anni: esempi palesi sono la Francia, gli Stati Uniti d’America, alcuni Stati del Sud America e anche l’Inghilterra di Elisabetta II. Avere un Presidente o un Re che assomma in sé quasi tutti i poteri esecutivi crea delle condizioni favorevoli a contrastare i mali principali che attanagliano un intero Paese come l’instabilità politica, la corruzione, la partitocrazia e il clientelismo. Questi mali li abbiamo abbondantemente descritti nei nostri scritti precedenti.
Sono mali che giocoforza vanno a minare le risorse della casse di uno Stato, rendendo esigue le manovre dei governanti. Il nostro insormontabile debito pubblico è la prova che quando sono in molti a decidere sulle leggi e sulla gestione di un buon governo, non si va da nessuna parte. Tutti i conti sforano sempre a maggior ragione quando le risorse economiche sono esigue. Le politiche di austerità, col conseguente aumento del gettito fiscale, vanno a incidere pesantemente sulla qualità della vita del popolo. Le tasse incondizionate che vengono richieste soprattutto nei momenti di maggiore crisi non hanno mai arricchito nessuno, anzi si creano stati di confusione e di tensione sociale. Quando sono in molti a governare, si crea più burocrazia, più dispersione delle risorse finanziarie e, poi, non si riesce a determinare il vero responsabile della mala gestione della cosa pubblica.
Monarchi lungimiranti, come Ferdinando II di Borbone, che rese il Regno delle Due Sicilie uno stato florido e invidiato da tutte le corti europee, possono sollevare le sorti di un Paese. La Monarchia non è un male, se combatte la povertà del suo popolo. E Ferdinando di Borbone era il Re che per primo in Europa cercò di limitare i costi e le spese dei suoi governanti: le tasse erano ridotte all’osso in modo tale che i suoi sudditi potessero attraverso le proprie attività accrescere la ricchezza pro capite. Quando morì nel 1859 a Caserta, in molti tramarono contro il suo Regno e tutti abbiamo studiato sui libri di scuola come le cose andarono a finire. Ci fu l’invasione sabauda e l’Unità d’Italia del 1861 caldeggiata dall’osannato condottiero Giuseppe Garibaldi. I piemontesi smantellarono in pochi anni la solidità economica del Sud e introdussero i mali che ho elencato sopra, mali ancora oggi evidenti nella nostra Repubblica Parlamentare. Monarca o Presidente ben vengano quando determinano la prosperità del Popolo: chi meglio di loro può amare i suoi cittadini? I nostri governanti attuali ci amano o ci vedono come polli da spennare?

Vincenzo Benincasa dalle MEDITAZIONI SOCIALI

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